SCHEDA PRESENTAZIONE CONVEGNO-TEATRO VIAGGIO

TEATRO VIAGGIO

SCHEDA PRESENTAZIONE CONVEGNO

TEATRO SOSTENIBILE

Nascita e rinascite della Commedia dell’Arte
Convegno/Video      Venerdì 25 Settembre ora 19
Ideatore e promotore del Convegno Marco Rota/Teatro Viaggio

La sostenibilità è, forse suo malgrado, una parola altamente di moda. Tutti ne parlano e la auspicano. Il vocabolo sostenibile rimbalza in ogni discorso della nostra vita quotidiana e ci ispira qualcosa di vagamente gratificante e confortevole; insomma ci coccola e si fa amare.

E nel Teatro?

Un modello di riferimento esiste ed è quel tipo di spettacolo conosciuto con il nome di Commedia dell’Arte.La sostenibilità è insita nella pratica stessa della Commedia dell’Arte. Se mai esistesse un tipo di teatro che ha tutte le caratteristiche della sostenibilità, quello sarebbe la Commedia dell’Arte.

Questo Convegno ne esplora gli aspetti ed i valori. Sarà interessante scoprire come i momenti teatrali di Commedia dell’Arte si potranno intrecciare ai percorsi di turismo culturale. Il Convegno può fornire anche una modalità per scoprire le ricchezze del territorio di Bergamo in quanto viene evidenziata la relazione stretta con le modalità di produzione dei prodotti “materiali” enogastronomici affiancata a quelli “immateriali” legati alla antica cultura teatrale bergamasca, fornendo spunti creativi agli organizzatori di futuri eventi.

Le caratteristiche di sostenibilità nella Commedia dell’Arte

Provate a pensarci! Per quello che riguarda lo spazio, se la sostenibilità è quella di non consumare territorio la Commedia dell’Arte proprio non ne consuma: basta una palchetto quattro metri per quattro – volendo, neanche il palco è indispensabile: basta un rialzo per farsi vedere da tutto il pubblico –; lo spazio scenico si può piazzare ovunque e può essere ovunque, davanti al pubblico, tra il pubblico, con il pubblico; se la sostenibilità vuol dire materia prima a Km zero chi più della Commedia dell’Arte è a Km zero? La materia prima sono gli attori stessi.

Più sono di qualità e meno altro occorre per fare spettacolo.

Il copione è un canovaccio, cioè una traccia per l’azione dei personaggi: addirittura talvolta questo “sapere” è trasmesso oralmente e di conseguenza la quantità di alberi da abbattere è minima, in quanto il testo, più che le pagine scritte, è la presenza scenica degli stessi attori.

 Da un punto di vista dei consumi energetici non vi è spreco di energia: le luci sono fisse, la rappresentazione non ha bisogno di effetti speciali tipici dei grossi parchi luce e potrebbe funzionare anche con le sole candele, volendo addirittura en plein air. Per quello che riguarda la sostenibilità quantitativa dei materiali nessuno spreco: la scenografia è un pezzo di tela appeso, la cui funzione è quella di permettere agli attori di fare il cambio abito dei personaggi dietro le tende.

 Anche lo spreco per le tournée è minimo: spesso i materiali viaggiano negli stessi mezzi di trasporto degli attori. Niente TIR al seguito. Non di rado capita che la Compagnia viaggi in treno, con costumi e attrezzature nelle valigie.

Per non parlare dell’ecologia del tipo di rappresentazione.

 La Commedia dell’Arte porta buonumore; suscita risate a cascata negli spettatori ma anche negli attori stessi. Non potete immaginare quanti risparmi si potrebbero avere nel campo e nei bilanci della salute se la gente si potesse godere di più la vita, assistendo o, meglio ancora, praticando un tipo di teatro siffatto. Un modo di fare teatro alla portata di tutte le tasche, in luoghi e spazi pensati per la fratellanza attori/spettatori: quante risate per lenire gli stress e i dolori mantenendo rilassato e “aperto” il proprio corpo.

Insomma, salutare ecologia per l’animo ed elisir di vita vissuta.

La Sostenibilità teatrale nel Territorio di Bergamo

Non è un caso che il Convegno parta proprio dal territorio di Bergamo che può rivendicare, a ragione, la nascita della Commedia dell’arte, grazie al personaggio teatrale dello Zani bergamasco, poi sdoppiatosi scenicamente in Arlecchino e Brighella, espressione di un’identità culturale e lavorativa bergamasca, in contrasto con il potere del ricco mercante veneziano Pantalone.

Il sottotitolo del Convegno recita appunto Nascita e rinascite della Commedia dell’Arte.

Dove se non in questo territorio auspicare che rinasca l’interesse verso un personaggio che nessuno altro territorio mondiale può rivendicare se non Bergamo? E’ vero che Arlecchino (ed in tono minore anche Brighella), è più conosciuto ma il capostipite è senza ombra di dubbio lo Zani bergamasco. Arlecchino e Brighella, essi stessi Zani bergamaschi, non son altro che illustri eredi, comparsi per esigenze puramente sceniche sui palcoscenici quasi un centinaio di anni dopo gli Zani bergamaschi. 

Il turismo culturale, se vuole essere sostenibile, non può prescindere da un rapporto con l’identità storica e culturale con il territorio di provenienza, e quindi con lo Zani bergamasco in primis. E nel caso di Bergamo può trarre giovamento da un giacimento culturale inespresso e poco valorizzato che oltre tutto, come ho già avuto modo di affermare per la Commedia dell’Arte in generale, non solo rispecchia tutte quelle caratteristiche di sostenibilità, ma addirittura ha contribuito a crearle.

Relatori

Marco Dell’oro Redattore Capo de L’Eco di Bergamo
Stefania Zuccari               Direttrice Rivista “SCENA” Associazione Italiana Libero Teatro
Nicola Saluzzi                   Coordinatore Editoriale Ecoideare
Raoul Tiraboschi             Fiduciario Slow Food Bergamo e Coordinatore Food Policy Bergam